Dagli anni 80’ del secolo scorso il debito pubblico delle principali economie avanzate è aumentato notevolmente con un’accelerazione negli ultimi 15 anni, prima per sostenere l’economia a seguito della crisi finanziaria del 2008 legata ai mutui sub-prime e poi a seguito della pandemia da Covid-19. Il rapporto debito/Pil negli Usa, la principale economia mondiale, ha raggiunto il 120%. In Italia lo stesso rapporto è vicino al 140% ed in molti paesi sviluppati è superiore all’80%. Si tratta di valori che in molti casi sono destinati a peggiorare nei prossimi anni. Secondo l’ultimo “World Economic Outlook” del Fondo Monetario Internazionale, una delle principali sfide dei prossimi anni per l’economia mondiale sarà affrontare il rischio derivante dal deterioramento delle finanze pubbliche che ha reso molti paesi più vulnerabili di quanto fossero prima della pandemia. Quando il debito pubblico diventa troppo elevato?
Come si misurano i deficit ed i debiti pubblici
Prima di analizzare quando il debito pubblico diventa troppo elevato, è necessario ricordare la differenza fra deficit e debito pubblico e per quale motivo essi generalmente non vengono misurati in valore assoluto, ma in rapporto al Prodotto Interno Lordo di un Paese:
- quando le entrate di uno Stato sono inferiori alle uscite dello stesso anno si ha un deficit pubblico (o disavanzo di bilancio);
- la somma dei deficit che si accumulano negli anni rappresenta il debito pubblico.
Gli economisti preferiscono valutare le dimensioni del deficit e del debito pubblico non in valore assoluto, ma rapportandoli al Prodotto Interno Lordo (PIL). Infatti, si parla di rapporto deficit/Pil o di rapporto debito/Pil e si esprimono questi valori in percentuale. Le misurazioni di deficit e debito vengono rapportate al Pil ed espresse in misura percentuale perché la probabilità di ripagare un debito è legata innanzitutto alla capacità reddituale del debitore. Infatti, come un debito individuale di 10.000 euro può essere più facilmente ripagato da chi guadagna 100.000 euro all’anno rispetto a chi ne guadagna solo 15.000, allo stesso modo uno Stato con un PIL (la principale misura del reddito prodotto al suo interno) elevato ha maggiori probabilità di ripagare puntualmente i suoi debiti.
A quanto ammontano i debiti pubblici e quali le prospettive future
Il paese al mondo con il debito pubblico più elevato in rapporto al Pil è il Giappone, con percentuali ampiamente superiori al 200% del Pil, ovvero oltre due volte il reddito prodotto in un anno. Tra le grandi economie mondiali l’Italia segue il Giappone con un rapporto Debito/Pil prossimo al 140%, ma altri grandi Paesi, come gli Stati Uniti d’America, hanno raggiunto valori prossimi al 120%. Nell’area Euro il valore medio del rapporto debito/pil è prossimo all’89%. Il grafico sotto illustra l’evoluzione del rapporto debito/Pil negli ultimi 40 anni nelle principali economie avanzate.
Per molti economisti il debito pubblico è destinato a salire nei prossimi anni per la concomitanza di diversi fattori:
- i disavanzi primari (ovvero la spesa pubblica senza considerare quella per interessi sul debito) sono destinati a salire spinti dalle spese per la de-carbonizzazione, il re-shoring (ovvero la rilocalizzazione delle attività produttive da un paese all’altro) e le maggiori spese militari rispetto ai decenni passati;
- i tassi di interesse più alti, a partire dal 2022 rispetto a quelli dei quindici anni precedenti, che gli stati dovranno pagare;
- le tendenze demografiche sfavorevoli che prevedono un progressivo invecchiamento della popolazione con il conseguente incremento della spesa pensionistica e di quella sanitaria.
Quando il debito pubblico diventa troppo alto?
Non esiste ovviamente un livello predefinito oltre il quale il debito pubblico diventa troppo alto. La spesa pubblica in alcune circostanze rappresenta un indispensabile volano a sostegno della crescita economica: quando i consumi e gli investimenti privati si contraggono determinando una recessione, un incremento della spesa pubblica può essere indispensabile per favorire la ripresa dell’economia. Inoltre, la spesa pubblica aiuta a ridurre gli squilibri economici e a favorire lo sviluppo di quei settori considerati strategici nel lungo periodo, ma che non decollerebbero sulla base della mera iniziativa privata non essendo economicamente convenienti nel presente.
Tuttavia, un debito troppo alto ha diverse controindicazioni:
- comporta solitamente un incremento dei tassi di interesse, poiché con il crescere dei debiti cresce il rischio di insolvenza, e ciò incrementa il costo del servizio del debito facendo sì che una parte crescente del bilancio statale finisca per essere destinata al pagamento degli interessi anziché ad altre spese produttive;
- tassi di interesse pubblici più elevati penalizzano anche il costo di finanziamento delle imprese private, che conseguentemente riducono gli investimenti, con un impatto negativo sulla produttività e sulla crescita economica;
- l’alto debito limita la possibilità di investire in infrastrutture, servizi pubblici, istruzione, ricerca ed altre aree cruciali per la crescita economica ed il benessere della popolazione;
- un debito elevato può indurre il governo a stampare moneta per finanziarlo, causando inflazione, con la conseguente erosione del potere d’acquisto dei cittadini e la destabilizzazione dell’economia.
In linea di massima si ritiene che quando il rapporto debito/Pil supera determinate soglie, come il 90-100%, la capacità dello Stato di onorare i propri impegni finanziari senza ricorrere a misure straordinarie inizi a diventare critica. In generale, il livello di debito pubblico diventa troppo alto ben prima che si verifichi una formale insolvenza dello stato e ciò accade quando i vantaggi della spesa pubblica a sostegno dell’economia vengono superati dagli effetti negativi di un debito eccessivo che si sono appena evidenziati.
Conclusioni
Il debito pubblico è uno strumento importante per gli Stati, permettendo di finanziare investimenti e stabilizzare l’economia in periodi di crisi. Tuttavia, è cruciale mantenerlo sotto controllo per garantire la stabilità economica e la sostenibilità fiscale a lungo termine. Un debito eccessivo può portare a gravi conseguenze economiche, inclusi alti costi di finanziamento, inflazione e crisi di fiducia degli investitori. Pertanto, la gestione prudente del debito pubblico è essenziale per il benessere economico di uno Stato.

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