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Dal 9 al 13 novembre 2020 sarà possibile sottoscrivere il BTP Futura, Atto II. Si tratta di un titolo di Stato di durata pluriennale con caratteristiche particolari che lo distinguono dagli altri BTP “ordinari” (che generalmente sono titoli a tasso fisso con durata fra i 3 ed i 30 anni). Questo BTP, inoltre, sarà finalizzato idealmente a sostenere le spese derivanti dall’epidemia da Covid-19
Quali solo le caratteristiche peculiari del BTP Futura, Atto II?
Il BTP Futura ha una durata di 8 anni, paga cedole semestrali come gli altri BTP, ma la struttura delle cedole è crescente (il cosiddetto meccanismo step-up) anziché fissa. Il rendimento minimo e la relativa sequenza delle cedole sono stati comunicati ieri dal Ministero del Tesoro e sarà la seguente:
– 0,35% dal primo al terzo anno;
– 0,60% dal quarto al sesto anno;
– 1,00% al settimo ed ottavo anno.
A questa remunerazione si aggiunge un “premio” finale variabile che spetta soltanto a chi detiene il titolo fino alla scadenza. Il suo ammontare sarà compreso fra l’1% ed il 3% e sarà determinato come media della crescita nominale del PIL italiano nei prossimi otto anni.
Conviene sottoscrivere il BTP Futura?
Dipende. Ovviamente non è possibile rispondere in maniera univoca ad una domanda di questo tipo. La scelta di qualunque strumento finanziario va armonizzata con i propri obiettivi di investimento, il proprio orizzonte temporale, la composizione della restante parte del portafoglio, nonché la propensione al rischio individuale. Nondimeno è possibile fare qualche considerazione per favorire una scelta più consapevole.
Attualmente un BTP ordinario della durata di 8 anni ha un rendimento dello 0,40%, che rappresenta il minino storico per un titolo di Stato italiano. Il BTP Futura offre rendimenti interessanti in termini relativi in quanto, facendo la media ponderata dei rendimenti annuali, si ottiene un rendimento dello 0,60% annuo a cui va aggiunto, nel solo caso in cui si dovesse detenere il titolo fino alla scadenza, un ulteriore premio variabile annuo compreso fra lo 0,125% (in caso di premio finale dell’1%) e lo 0,375% (in caso di premio finale del 3%). In sintesi, il rendimento finale complessivo atteso oscilla fra lo 0,725% e lo 0,937% annuo lordo (al quale va cioè detratta la tassazione dello 12,50%).
Dunque, in termini relativi il BTP Futura in collocamento è certamente più interessante di un BTP di pari durata attualmente acquistabile sul mercato. Occorre però domandarsi se la remunerazione che offre è da ritenersi interessante in una logica di lungo termine. I rendimenti dei titoli di Stato sono attualmente sui minimi storici in quanto la loro compressione è stata favorita fortemente dall’ingente aumento degli acquisti della BCE, nonché dall’abbassamento della percezione rischio Italia a seguito delle attività di sostegno programmate dalle Istituzioni europee. Non sono pochi a ritenere che, una volta terminata l’emergenza, con la ripresa economica, i tassi torneranno a salire in tutta Europa ed accettare di investire ad un tasso fisso di circa lo 0,80% per i prossimi otto anni potrebbe non risultare un ottimo affare e sarebbe meglio orientarsi verso scelte di investimento alternative. Ciò anche considerando che un eventuale rialzo dei tassi dell’1% nei prossimi 2 anni esporrebbe il sottoscrittore ad una perdita in conto capitale che potrebbe superare il 6%.
Come sempre le scelte di investimento non sono mai facili: richiedono pianificazione attenta, orizzonte temporale definito, chiara percezione della propria propensione al rischio ed un coordinamento con le altre scelte di portafoglio. Un’occasione per fare un check up finanziario?

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