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Casa dolce casa! E se in finanza non fosse così? Le vacanze sono finite già da tempo, ma per molti non è finita la voglia di ricominciare presto a viaggiare per il mondo. Al contrario, in finanza la stragrande maggioranza dei risparmiatori preferisce restare a casa ed investire nel proprio paese. Si tratta di un fenomeno comune nel mondo degli investimenti finanziari che prende il nome “home bias”. Sebbene apparentemente innocuo, questo bias ha impatti rilevanti sia sul livello di rischio che sulle opportunità di investimento. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta, quali le conseguenze e come contrastarlo.

 

 

Cos’è l’home bias

In psicologia i bias sono degli errori sistematici che ricorrono in maniera prevedibile in particolari circostanze. In ambito finanziario i bias comportamentali sono quegli atteggiamenti istintivi o quelle scorciatoie di pensiero che possono indurre in errore gli investitori, portando ad effettuare scelte che impattano negativamente sui risultati finanziari conseguiti. L’ home bias si riferisce alla propensione degli investitori a concentrare una porzione significativa del proprio portafoglio in attività finanziare del proprio paese, ignorando o limitando l’esposizione ai mercati esteri. Ne è un esempio la propensione degli italiani ad investire in titoli di stato, obbligazioni ed azioni domestiche in misura assai maggiore di quanto sarebbe ragionevole diversificando anche in titoli tedeschi, francesi, statunitensi e degli altri paesi. Si pensi, ad esempio, alla percentuale di BTP o di altri titoli di stato italiani presenti nel portafoglio dell’investitore domestico, enormemente più elevata di quanto farebbe un investitore straniero. Discorso analogo può essere fatto per la presenza percentualmente elevata di azioni del nostro paese nel portafoglio degli italiani. Come è possibile osservare dal grafico sotto, l’Italia fa parte dell’aggregato “altro” poiché ha un peso trascurabile nell’ambito dei mercati azionari mondiali che è poco superiore all’1%. Dunque, limitarsi ad investire in azioni domestiche, come fanno in molti, è assolutamente irragionevole e preclude la quasi totalità delle opportunità di investimento nel mondo.

 

 

 

Le cause dell’home bias

La tendenza ad investire in titoli del proprio paese non riguarda i soli investitori italiani, ma anche quelli tedeschi, francesi, americani e degli altri stati. Anch’essi tendono a sovrappesare in misurare rilevante i titoli domestici nell’ambito delle proprie scelte finanziarie. Perché questo fenomeno è così diffuso?

Le cause dell’home bias sono molteplici e correlate sia a fattori psicologici che a fattori informativi e pratici quali:

  • la familiarità: gli investitori preferiscono strumenti finanziari del proprio paese perché ritengono di conoscerli meglio e di avere su di essi maggiori informazioni rispetto a quelli esteri, ma anche perché si tratta di aziende con le quali si ha a che fare più frequentemente e che sono citate maggiormente dai mezzi di informazione;
  • la minore percezione del rischio: gli investitori spesso percepiscono come meno rischiosi gli investimenti nel proprio paese, sia a causa della notorietà degli emittenti domestici che a causa della minore capacità di reperire informazioni su strumenti finanziari esteri;
  • la presenza di vincoli normativi e fiscali: in alcuni casi esistono limitazioni normative all’investimento in asset esteri, in altri casi sono le normative di un paese a sfavorire gli investimenti esteri rendendoli fiscalmente meno convenienti;
  • le preferenze valutarie: investire sul mercato domestico nella gran parte dei casi vuol dire evitare il rischio di cambio, che può incrementare la volatilità al portafoglio, in quanto alle fluttuazioni degli strumenti finanziari si aggiungono le variazioni del tasso di cambio.

 

 

 

Le conseguenze dell’home bias

Sebbene alcune delle cause dell’home bias abbiano un fondamento reale, la maggior parte di esse sono correlate a fattori psicologici. In entrambi i casi gli svantaggi di un portafoglio concentrato in strumenti finanziari domestici sono prevalentemente dovute ai seguenti due fattori:

  • l’incremento del rischio: investire prevalentemente in strumenti finanziari del proprio paese ha l’ovvia conseguenza di ridurre la diversificazione del portafoglio in termini geografici, con il conseguente forte incremento del rischio, poiché i risultati degli investimenti finiscono per essere condizionati in maniera rilevante dal contesto economico e dalle vicende domestiche;
  • la riduzione delle opportunità di investimento e di rendimento: limitarsi ad investire in emittenti del proprio paese preclude tutte le opportunità offerte dai mercati finanziari internazionali.

Il grafico sotto confronta il rendimento ed il rischio di un portafoglio composto da sole azioni italiane rispetto ad uno diversificato a livello mondiale: le performance a 10 anni passano dal 141% al 217% ed il rischio di abbassa dal 23% al 16%. Un ulteriore conferma che la diversificazione riduce i rischi ed incrementa le performance di lungo periodo.

 

 

 

Come contrastare l’home bias

Gli investitori possono utilizzare differenti strategie per mitigare il fenomeno dell’home bias quali:

  • investire in fondi comuni o ETF globali, ovvero in strumenti finanziari diversificati e gestiti con una politica di investimento che offre un’esposizione ai mercati internazionali, in modo da poter cogliere più facilmente le opportunità di investimento globali, sia che si tratti di titoli di stato che di obbligazioni ed azioni estere.
  • accrescere i livelli di competenza finanziaria, può aiutare a contrastare ulteriormente il fenomeno, sia attraverso l’acquisizione di una maggiore consapevolezza del bias in questione, sia attraverso una conoscenza più approfondita del funzionamento dei mercati che può aiutare ad effettuare scelte di investimento più consapevoli;
  • delegare ad esperti o farsi aiutare da consulenti preparati perché essi hanno una maggiore competenza tecnica, sono spesso dotati di supporti evoluti per la gestione degli strumenti finanziari e sono capaci di offrire una prospettiva più ampia nella costruzione di portafogli finanziari efficienti.

 

 

 

Considerazioni finali

L’home bias è un fenomeno diffuso fra gli investitori che può comportare sia un significativo incremento del rischio di portafoglio, a causa di una diversificazione insufficiente, che una riduzione del rendimentopotenziale, a causa della preclusione di molte opportunità di investimento. Sebbene investire in strumenti finanziari del proprio paese possa sembrare la scelta più naturale e sicura, come mostrato dai dati del grafico sopra, può essere assai dannoso in termini di rischio e rendimento attesi. Limitare i propri investimenti al mercato domestico è come decidere di navigare con un occhio bendato: si rischia di perdere di vista opportunità cruciali e di esporsi a rischi evitabili.