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Nel mondo degli investimenti, i titoli azionari possono essere generalmente classificati in due categorie principali: i titoli growth ed i titoli value. Comprendere le differenze tra queste due tipologie di titoli è essenziale per gli investitori che cercano di bilanciare i portafogli in base alle loro strategie di rischio e rendimento ed alle future prospettive di mercato.

 

Le differenze tra i titoli growth ed i titoli value

I titoli growth (letteralmente crescita) sono quelli relativi alle aziende che si prevede crescano ad un ritmo più rapido rispetto al mercato generale. Si tratta di imprese che non necessariamente realizzano utili elevati nel presente, ma con una forte prospettiva di crescita di fatturato e guadagni. Le aziende growth solitamente appartengono a settori innovativi quali l’informatica, la robotica, le biotecnologie, le energie rinnovabili, ecc. Questi titoli tendono ad avere valutazioni elevate ed un rapporto tra i prezzi e gli utili (il c.d. P/E) che è molto alto. Infatti, gli investitori sono disposti a pagare a caro prezzo le loro azioni in quanto ritengono che le elevate aspettative di crescita saranno in grado di rendere profittevole il loro investimento nel medio-lungo periodo. I titoli value (letteralmente valore) sono quelli relativi ad aziende considerate sottovalutate rispetto al loro valore intrinseco e che pertanto rappresentano un’opportunità di investimento a prezzi scontati. Queste aziende, al contrario di quelle growth, hanno un rapporto fra i prezzi e gli utili contenuto, pagano dividendi elevati, ma generalmente hanno prospettive di crescita più moderate ed appartengono a settori più tradizionali come quello finanziario, energetico, industriale, dei beni di prima necessità, ecc.

 

Meglio investire in titoli growth o value?

Ovviamente non è possibile rispondere in maniera univoca a questa domanda, ma può essere di supporto ad una scelta ragionata comprendere qual è l’andamento tipico delle differenti tipologie di titoli e quali i fattori che ne influenzano maggiormente le quotazioni. I titoli growth negli ultimi anni sono stati caratterizzati da una forte crescita delle quotazioni, favorita dalle rapide trasformazioni tecnologiche, ma anche da livelli di rischiosità maggiore rispetto ai titoli value. Le prospettive di business di questi titoli sono meno prevedibili poiché appartengono a settori innovativi dei quali è difficile conoscere la reale evoluzione. Pertanto, i titoli growth si addicono maggiormente a quegli investitori che hanno una propensione al rischio più elevata, orizzonti temporali più lunghi e non considerano prioritario ricevere una remunerazione sotto forma di dividendi periodici, che spesso sono assenti o contenuti per questa tipologia di azioni. Il grafico che segue illustra l’andamento dell’indice mondiale dei titoli growth negli ultimi 15 anni espresso in dollari confrontato con l’indice generale del mercato. 

MSCI World Growth Index (USD)

Gli investitori meno propensi al rischio o che hanno necessità di ricevere un flusso di reddito più stabile anche dalla componente azionaria dei propri portafogli, dovrebbero privilegiare i titoli value. Per quanto riguarda le condizioni economico-finanziarie che influenzano l’andamento dei titoli, le azioni growth tendono a performare meglio quando si consolidano le prospettive di crescita economica e quando i livelli dei tassi tendono a scendere. Al contrario, nelle fasi di rallentamento economico e di rialzo dei tassi di interesse, investire in titoli value rappresenta generalmente la scelta più redditizia. Il grafico che segue illustra l’andamento dell’indice mondiale dei titoli value negli ultimi 15 anni espresso in dollari confrontato con l’indice generale del mercato.

MSCI World Value Index (USD)

 

 

Quale tipologia di titoli scegliere nell’attuale contesto di mercato?

La costante innovazione tecnologica, compresi i progressi nell’intelligenza artificiale e nei settori delle energie rinnovabili, potrebbe continuare a sostenere la crescita dei titoli growth nei prossimi mesi ed anni. Le aziende che operano in questi settori potrebbero beneficiare dei nuovi sviluppi tecnologici e della crescente domanda globale, nonchè delle prospettive di ribasso dei tassi di interesse. Occorre però anche considerare che secondo alcuni analisti finanziari i titoli growth più noti hanno valutazioni molto elevate che sono compatibili solo con uno scenario di crescita consistente e duratura nei prossimi anni. Al contrario, molti titoli value, appartenenti a settori più tradizionali e meno alla moda, esprimono valutazioni assai attraenti in termini relativi e più sostenibili anche in caso di futuro rallentamento della crescita economica, offrendo interessanti opportunità di acquisto per coloro che ricercano maggiore stabilità di rendimento. In ogni caso, soprattutto gli investitori meno esperti, dovrebbero sempre confrontarsi con il proprio consulente finanziario che è in grado di monitorare con maggiore costanza, anche grazie all’ausilio degli uffici studi e dei software di cui possono avvalersi, i fattori macroeconomici e le dinamiche specifiche dei vari settori, nonché di consigliare investimenti coerenti con gli obiettivi e la propensione al rischio individuali. Infine, occorre sempre ricordare che è essenziale bilanciare il portafoglio fra differenti tipologie di strumenti finanziari e farsi guidare costantemente dalla stella polare della diversificazione.